La Compagnia

Grandi e piccole compagnie mercenarie calcavano il suolo italico nel XIV secolo, offrendo i propri servigi militari al soldo di condottieri di ventura abili ed esperti, sempre alla ricerca di un buon ingaggio e di un ricco bottino. La Mandragora si prefigge lo scopo di far rivivere una di queste piccole compagnie allestendo un campo militare autosufficiente al cui interno si svolgono tutte quelle mansioni che avremmo potuto realmente vedere nella seconda metą del 1300.

Le compagnie mercenarie del trecento difendevano e combattevano per il signore o il comune che le pagava, prendevano soldi, certo, ma ne spendevano anche nella stessa cittą, facendo muovere un "indotto" di mercanti, usurai, panettieri, stallieri, fabbri, prostitute, maniscalchi. Potevano avere anche una funzione di polizia e di sicurezza. Ma le compagnie erano formate anche da farabutti, grassatori, estorsori, assassini e stupratori... pendagli da forca, quindi, che spadroneggiavano in cittą, chiedendo il pizzo ai commercianti, mangiando e bevendo a sbafo nelle taverne, assaltando contadini e paesi tra uno spostamento e l'altro. La buona condotta delle compagnie dipendeva da tanti fattori, il salario, il "polso" del comandante, le regole pił o meno rigide date all'interno di esse, la composizione degli elementi che la formavano, il rapporto con gli abitanti ecc.